- La scelta del Comitato olimpico internazionale è stata di riammettere gli atleti russi e bielorussi nelle competizioni, spesso valide anche come qualificazioni olimpiche, a titolo individuale, senza bandiera e ad esclusione di coloro che gareggiano sotto le insegne di qualche forza armata o abbiano pubblicamente dichiarato il loro sostegno a Putin.
- La decisione scontenta sia la Russia, che non avrebbe voluto limiti, sia l’Ucraina che avrebbe voluto un bando totale. Ma rischia anche di portare a olimpiadi monche, senza il fascino inclusivo dello sport.
- Per discutere dei Giochi invernali italiani, Thomas Bach, presidente del Cio, sarà a Roma giovedì e venerdì e ha in calendario un incontro con Giorgia Meloni che si annuncia complicato.
Nella lunga storia delle invasioni di campo della politica nello sport (e viceversa) il pasticciaccio brutto delle Olimpiadi di Parigi ha già toccato un apice che sarà molto probabilmente superato in vista dell'appuntamento in calendario tra poco più di un anno. Almeno stavolta ci vengono risparmiate le ipocrisie, e del resto sarebbe stato impossibile, sull'indipendenza, i valori morali dello sport, le tregue decretate per i giochi nell'antica Grecia. Nulla di nuovo, dunque. Semmai l'acuirsi



