Commenti

Le sorti della democrazia e la legge del «non tutto»

LaPresse
LaPresse
  • Siamo stati abituati ad una narrazione che dava la democrazia generalmente condivisa come approdo definitivo. Quella narrazione, ora, non è più credibile. All’improvviso scopri che tutto quello che – troppo pieno del tuo presente – pensavi che non ci sarebbe stato «mai più», invece può tornare ad esserci.

  • Un progresso democratico richiede una maturazione interiore della legge del «non tutto», che ci rivela a noi stessi come mancanza. Solo se l’accetto, capisco che l’altro mi è necessario per realizzarmi, ed è questa intuizione che rende la democrazia una ipotesi convincente.

  • Ecco perché, piuttosto che di un Ministero del merito, forse avremmo avuto bisogno di un Ministero del limite, che, nei percorsi di istruzione, non ti premi semplicemente perché sei arrivato primo, ma perché hai capito che, per arrivare primo, hai bisogno di altro e di altri che spesso sono più grazia che merito.

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE