I danni dello stato azionista

Le tre lezioni che Saipem insegna, ma che l’Italia non vuole imparare

  • In pochi giorni Saipem è crollata in Borsa del 44 per cento. Le perdite per i soci di controllo Eni e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) sono ingenti: ora dovranno metter mano al portafoglio per l’aumento di capitale imposto dal salvataggio. Altri soldi pubblici andati in fumo.
  • Tutte le sue esperienze di amministratore di Francesco Caio non sono mai durate più di tre anni, ovvero un singolo mandato: non certo un bel biglietto da visita per assicurare la continuità gestionale richiesta da un complesso piano.
  • Qualunque siano i criteri di nomina dei manager pubblici, il caso Saipem insegna che, quanto a governace, lo Stato come azionista di controllo lascia molto a desiderare.

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