feluca e spada

L’Europa si difende con una politica condivisa e un esercito comune

Chiedere la pace, come semplice cessazione delle ostilità e, probabilmente, riconoscimento delle posizioni acquisite sul territorio, non è tanto un comportamento realistico quanto piuttosto un premio all’aggressore-invasore. Non è una pace giusta. Non è neppure una pace duratura

Lentamente, gradualmente, senza volerlo, ma inesorabilmente, l’Ucraina è diventata la cartina di tornasole di quello che è bene e che è male nelle conoscenze, nelle interpretazioni e nelle azioni concrete dei capi dei governi e dei partiti, delle opinioni pubbliche, degli intellettuali e, non da ultimi, degli elettorati, occidentali e no. Sono prepotentemente (ri)emersi i grandi temi di un ordine internazionale giusto, della guerra e della pace, della democrazia e degli autoritarismi, dei rappor

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE