Una risposta alla tesi di emanuele felice

L’assenza di veri liberali e riformisti è un’anomalia del sistema italiano

©Roberto Monaldo / LaPresse
©Roberto Monaldo / LaPresse
  • In un articolo molto stimolante pubblicato su Domani dello scorso 8 aprile, Emanuele Felice pone una questione tutt’altro che secondaria: ridare senso alle parole “liberale” e “riformista”.
  • Accogliendo la denuncia di Felice, mi permetto di proporre un’altra chiave di lettura che innesta l’assenza di autentici attori liberali e riformisti nell’incoerenza intrinseca del nostro sistema, e delle sue culture politiche, rispetto al quadro europeo.
  • Mi sono sempre chiesto cosa abbiano in comune con il liberalismo, il popolarismo e la socialdemocrazia europei i partiti di centrodestra che hanno fatto appello alla rivoluzione liberale e il Partito democratico.

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