- Grande rilievo è stato dato alle storie di licenziamenti, delocalizzazioni e chiusure di aziende e siti produttivi.
- Gli obiettivi del governo (tutelare il benessere e il progresso economico di chi lavora) sono condivisibili, ma provvedimenti come quelli allo studio sono controproducenti rispetto alle finalità
- Quando una multinazionale, un fondo di private equity, o un’altra società, compra un’azienda italiana, c’è un suo azionista che la vende, spesso perché è sottodimensionata per competere, o finanziariamente debole e non riesce a ricapitalizzassi, o in un settore in crisi.
Grande rilievo è stato dato alle storie di licenziamenti, delocalizzazioni e chiusure di aziende e siti produttivi: strategie che il governo vorrebbe contrastare con provvedimenti che, comunque formulati, costituiscono di fatto una “tassa” sui licenziamenti, che ha l’intento di redistribuire il reddito dalla proprietà dell’azienda, sotto forma di una minore redditività del capitale, ai suoi lavoratori. Gli obiettivi del governo (tutelare il benessere e il progresso economico di chi lavora) so



