Dopo il caso Ceuta

L’ipocrisia del nuovo Patto europeo per l’immigrazione e l’asilo

A Spanish civil guard wait for migrants to arrive at the Spanish enclave of Ceuta, near the border of Morocco and Spain, Wednesday, May 19, 2021. Spanish officials are acknowledging for the first time that the unprecedented migrant crisis has been triggered by an angry Rabat at Madrid's decision to provide medical treatment to the militant boss of the Polisario Front. (AP Photo/Bernat Armangue)
A Spanish civil guard wait for migrants to arrive at the Spanish enclave of Ceuta, near the border of Morocco and Spain, Wednesday, May 19, 2021. Spanish officials are acknowledging for the first time that the unprecedented migrant crisis has been triggered by an angry Rabat at Madrid's decision to provide medical treatment to the militant boss of the Polisario Front. (AP Photo/Bernat Armangue)
  • Nei giorni scorsi circa ottomila persone (tra i quali oltre mille minorenni) hanno attraversato l’anomalo confine di Ceuta tra Marocco e Spagna.
  • Due chilometri di mare fatti a nuoto, qualcuno aggrappato a materassini fatti con bottiglie legate insieme per riuscire a stare a galla, per poi arrivare su una spiaggia dove dopo aver preso un sacco di botte, seimila di loro sono stati ricacciati indietro.
  • La più grande deportazione forzata della storia europea del dopoguerra, in barba all’obbligo che tutti gli stati hanno di rispettare il diritto d’asilo.

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