Israele penetra nel profondo del suo abisso perché non ha il coraggio di voltarsi indietro a osservare cosa è successo. Cosa ha combinato il premier da quando l’irrazionale ne ha preso la mano? Non può esserci alcun calcolo logico nel credere che una volta espulso dalla propria terra un popolo intero si potrà vivere finalmente in pace
Guernica, Coventry, Grozny, Aleppo, Mariupol. Ora Gaza. Si allunga il tour del dolore dell’ultimo secolo, delle città alte mezzo metro dopo il passaggio di una furia distruttrice. E la variante odierna è che il vento di morte non è soffiato dalle dittature, ma da quella che si vuole una democrazia. Anzi: l’unica democrazia della regione. Anche stavolta «fecero un deserto e lo chiamarono pace», per rievocare la famosa frase che Tacito fa dire a Calgaco, il capo dei britanni sconfitti dai romani.


