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L’orizzonte della nostra democrazia si è ridotto a due giorni

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
  • Davanti all’apocalisse possiamo disinteressarci del comportamento del giorno dopo, perché tanto tutto finisce. Ma davanti a tutto il resto dobbiamo interessarci di cosa accade il giorno dopo.
  • La democrazia e la coscienza di cittadinanza non sono un fenomeno di soglia, non scattano in emergenza, sono prassi. E questo significa che abbiamo diritto a un contesto, il più certo possibile, non di settimana in settimana, ma almeno fino a fine anno.
  • Nonostante le evidenze, combatto dentro di me, e fuori, l’idea che la nostra democrazia abbia una prospettiva di due giorni.

L’attesa del Dpcm è essa stessa un Dpcm. Di tipo interiore. Nel senso che, mi pare, i singoli cittadini abbiano un livello di allerta rispetto alla situazione, ai numeri, alle percentuali, superiore a quella dello stato e delle regioni. Quasi chi ci governa non fosse un cittadino come gli altri. Questo mi pare. I cittadini vivono nel mondo, prendono i mezzi pubblici, portano i figli a scuola, vanno essi stessi a scuola, fanno le file per i tamponi, si autolimitano in caso di contatto con un p

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