- Luciano Canfora ha nel tempo coltivato una propria tesi sull’inadeguatezza dell’insieme: capi politici e soggetti di una sinistra sguarnita culturalmente e spersa nell’insediamento sociale.
- Di più, con l’ultimo lavoro (La metamorfosi, Laterza 2021) si spinge oltre e riflette sulle cause che hanno indotto in quella cultura una involuzione tale da farne il puntello di valori opposti a quelli proclamati alle origini.
- .Canfora parte da remoto, dal “partito nuovo” togliattiano, la svolta di Salerno è del 1944. Sono pagine interessanti per la difficoltà, presente già allora, di far comprendere l’utilità di una collaborazione col fronte cattolico.
Circa l’annuncio sulla morte della sinistra potremmo far nostra l’ironia di Mark Twain a commento della sua: notizia fortemente esagerata. Però non basterebbe a dar conto del dove siamo. E soprattutto del perché. Al fondo con l’elezione di Enrico Letta alla guida del Pd qualcuno lo ha detto fuori dai denti: gli eredi della sinistra ridotti al margine dinanzi al primato dell’altro ceppo storico, quel cattolicesimo democratico saldamente insediato al vertice dello stato e del partito maggiore. La



