- Per mesi il dibattito è stato ostaggio dell’ultima mossa dell’ex Cavaliere che non aveva alcuna possibilità di avere successo.
- Gli interlocutori di Draghi, che ha l’immobilismo assoluto come strategia (finora efficace) di preparazione al passaggio al Quirinale sono stati altri: Gianni Letta, anche Salvini e pure Meloni, perfino Coraggio Italia.
- È stata come una dimensione parallela che ieri finalmente si è scontrata con la realtà.
C’era qualcosa di assurdo nella candidatura, ora ritirata, di Silvio Berlusconi al Quirinale: le possibilità sono sempre state vicine allo zero, perché il centrodestra non sarebbe mai riuscito a rimanere compatto e, al contempo, ad attrarre abbastanza voti da arrivare alla soglia di 505 grandi elettori. Eppure, l’operazione è stata preparata per molti mesi, con un dispiego di energie e persone poco coerente con un’operazione soltanto simbolica. Già in estate il Giornale di famiglia ospitava



