- All'origine del maggioritario, con i due schieramenti che si alternano, è una invenzione britannica: se c'è parlamento c'è bipartitismo, whigs e tories, lo sanno tutti. E quindi nei collegi elettorali, con l'uninominale the winner takes all.
- All'epoca della costituente, l’Italia usciva da una guerra civile. Il dibattito fu dominato dall'imperativo di mantenere l'unità, costasse quel che costasse, in una sorta di instabile surplace. In quella fase dunque il maggioritario proprio non poteva essere adottato.
- Quando ci si accorse che le originarie “disfunzioni” pesavano troppo si ripresero in mano molti utensili prima abbandonati con orrore, il presidenzialismo, l'elezione diretta del capo dello stato o del capo del governo, il superamento del bicameralismo paritario, o per l'appunto il maggioritario.
Tornano dunque a confrontarsi i sistemi elettorali maggioritario e proporzionale. A farla breve: i sostenitori del maggioritario vogliono certezze, che si abbiano due schieramenti, con una alternativa chiara e la sera delle elezioni si sappia chi ci governerà, senza interminabili pastrocchi e inciuci. Gli altri vorrebbero invece una rappresentanza più aderente alle diverse componenti politiche, anche minori. Nel primo caso, le eventuali alleanze tra gruppi e partiti si fanno prima del voto e



