L’ex presidente del Consiglio in piazza Tienanmen per la parata militare di Xi: qualcosa di sinistra, trent’anni dopo. Il conduttore di Falsissimo inviato a Tel Aviv: alla ricerca degli audio del Mossad?
Un messaggio di pace e di cooperazione tra i popoli arriva direttamente da Pechino. Il volto e la voce di chi pronuncia il breve ma intenso discorso, incorniciati da didascalie in cinese, sono inconfondibili: Leader Maximo, Baffino d'acciaio, Togliattino, Dalemix, Max il Gelido, Sarcasmo Da Rotterdam (copyright: Giuliano Ferrara). Massimo D’Alema si aggira in veste di spettro dell’Occidente per piazza Tienanmen, durante la parata militare che commemora gli ottant’anni di vittoria del drago nella seconda guerra mondiale, presente alla grande festa in quanto invitato – avrà portato il vino?
«Di’ una cosa di sinistra», esortava Moretti nel 1996. Ecco, a scoppio ritardato, quasi trent’anni dopo, l’ex presidente del Consiglio si è spinto oltre le parole, tra bandiere rosse e carri armati, maglioncino sulle spalle e occhialetto d’ordinanza, con nonchalance a far esplodere le polemiche in patria. Calenda scalpitante e indignatissimo, Gasparri nostalgico e buontempone cita la sempreverde molotov contro l’università di Pisa.
Nel frattempo, in una galassia non troppo lontana, il Leader Maximo del gossip, Fabrizio Corona, sbarca a Tel Aviv con il suo ormai seguitissimo Falsissimo, a fare cosa bene non si sa, forse a rubare audio al Mossad. O forse, così come D’Alema detto anche Spiegone (così lo chiamava Occhetto), pure lui è in missione di pace.
La proposta modesta, alla luce di questa coincidenza, dovrebbe arrivare dritta agli uffici di Sky: mettiamoli insieme per la prossima edizione di Pechino Express. I nomi per la coppia si sprecherebbero, “I Pacifisti”, “I Ribelli”, “I Missionari”, “Gli Ambiziosi”, “I Peggiori”, a quello poi ci pensiamo.
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