Il manifesto per il corteo del 21 giugno sembra avere come primo bersaglio il Partito democratico, in un’ottica di competizione a sinistra che può essere molto controproducente. Sarebbe ora di imparare la lezione della destra
Appaiono platealmente di parte le parole con cui Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno tratteggiato i confini del manifesto per la manifestazione indetta contro gli ultimi sviluppi della guerra in Medio Oriente. Non è solo per non aver nemmeno menzionato i bombardamenti su obiettivi civili israeliani (senza che nessuno di questi nasconda reti di tunnel sotterranei rifugio per miliziani e armamenti), in ossequio a un banale principio di non contraddizione. Ma, soprattutto direi



