Il reddito di cittadinanza

Matteo Renzi si comporta come un nuovo Pippo Baudo

Foto Agf
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  • Un paio di mesi fa Matteo Renzi se ne esce accusando il reddito di cittadinanza di alimentare una pessima logica assistenziale e lo fa spiegando che la vera sfida è creare lavoro, non poltrire sul divano.
  • Sul nodo oggetto di legittima indignazione, parlo dei furbetti o criminali che hanno intascato il reddito, vale – repetita iuvant – la metafora stradale. A uno che passa col rosso lo multi, se recidivo gli togli la patente o che so io, ma non elimini il semaforo.

  • Ora, è piuttosto evidente che di fronte a cifre e problemi complessi e da maneggiare con cura, agitare l’arma referendaria servirà a garantirsi qualche titolo di giornale, resta che imboccando quel sentiero si pratica un esercizio speculare alla propaganda da destra.

Dai, la tecnica è geniale. Un paio di mesi fa Matteo Renzi se ne esce accusando il reddito di cittadinanza di alimentare una pessima logica assistenziale e lo fa spiegando che la vera sfida è creare lavoro, non poltrire sul divano. «Io voglio mandare a casa il reddito di cittadinanza perché voglio riaffermare l’idea che la gente deve soffrire, rischiare, provare, correre, giocarsela, se non ce la fai ti diamo una mano, ma bisogna sudare ragazzi», spero che la citazione sia corretta, comunque il

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