l’editoriale

Meloni e la deriva andreottiana dell’infinito tirare a campare

La stabilità del governo conta più della capacità, dalla tribuna stampa di Montecitorio avevo visto Giorgia Meloni trasformarsi in dorotea nella sua replica alla Camera mercoledì 19 marzo, pochi minuti prima di tornare alla radice di sempre incendiando l’aula con l’ormai nota rilettura del Manifesto di Ventotene. Fino a quel momento il taccuino era rimasto povero di appunti e di idee. La premier si era lasciata andare a una sequenza sonnacchiosa di dipende e vedremo, mescolata a una buona dose d

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