La politica estera è sempre stata una coperta buona per la presidente del Consiglio e continua a esserlo. Viene utilizzata con intelligenza come paravento: i fatti internazionali sono talmente gravi che lì si sposta l’attenzione mediatica. Ora che gli Stati Uniti sono passati all’azione militare, alla premier basterà sostenere le ragioni politiche di Trump. Il governo può continuare a guidare indisturbato, l’opposizione è costretta a tentare di avere una posizione sulla catastrofe geopolitica
La politica estera è sempre stata una coperta buona per Giorgia Meloni e continua a esserlo. Dal sostegno obbligato a Kiev nel 2022 per legittimarsi a livello internazionale, al buon rapporto con il democratico Joe Biden nel 2023, dalla posizione fotocopia rispetto a quella di Washington su Gaza che le ha permesso di rimanere allineata alla potenza egemone fino all’elezione di Donald Trump che l’ha proiettata al centro della nuova destra mondiale, la premier si è dimostrata molto più abile con l



