- La Ue è a un bivio, o avvizzisce sul passato che non tornerà, o si rafforza col “Club”, un gruppo piccolo ma compatto, intorno ai sei fondatori e alla Spagna; l'adesione di Madrid è a rischio, là votano a luglio.
- Meloni non ripeta il supporto agli amici di Vox, quel video è raggelante; non deve solo tacere sulla Spagna, ma anche parlar chiaro sull'Europa. Ha vinto le elezioni, in formazione raccogliticcia ma furba; nessuno gli ha dato mandato per affossare l'Unione.
- Roma lotta da sempre contro il diritto di veto dei paesi membri, che blocca ogni iniziativa. Su tale punto le opposizioni, per una volta unite (inclusi Calenda e Renzi, se smettono di litigare), picchino duro.
La destra al governo punta sulle elezioni a giugno 2024, per allearsi col Partito popolare e invertire la rotta della Ue: barra non più sulla storica “Unione sempre più stretta”, ma sull'Europa delle nazioni scritta nel Dna della destra reazionaria. Tutti pensano alla Rai, ma è a questa retrograda egemonia che mira la premier Giorgia Meloni, spinta dal “bucatino magico”. L'antenato da cui non possono staccarsi disse il 10 giugno '40: «L'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra pa



