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Quei magistrati troppo disponibili col regime di destra

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio

Questa dura fase politica, con gli scontri sulla riforma della giustizia, fa tornare in mente i giorni dopo il voto del 2 giugno ‘46, quando la Corte di Cassazione non voleva proclamare che la Repubblica aveva vinto. Ci vollero De Gasperi, Nenni e Togliatti a evitare che fossimo commissariati dagli Alleati

Nella magistratura sta nascendo una tendenza a raggruppare nuclei di magistrati per il Sì alla riforma costituzionale. Ad ascoltarli, spesso questi magistrati non aprirono un dibattito sereno politico e tecnico sulla legge. Si ha l’impressione che comincino a sentire odore di predisposizione a utilizzare una parte della magistratura come clava di regime. Per un sostegno, lo abbiamo già detto, non tanto al governo di Giorgia Meloni, ma ad un'accelerazione del processo di demolizione dell'attuale

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