nascere nell’apocalisse

Il Natale è il bivio fra speranza  e disperazione nel futuro

  • Il Natale è una cosa seria. O da ridere. Un evento che segna l’inizio di un tempo nuovo, un fatto storico, l’irruzione di Dio nella vita del mondo, attraverso suo Figlio. Per chi crede.
  • Per chi non crede, invece, è l’obbedienza a tradizioni sempre più insopportabili, a surplus calorici che eviteremmo volentieri, il diritto-dovere del dono da cercare, e ricevere, una frenesia da fine del mondo, il tutto ancora più accelerato dalle risacche di pandemia.
  • In questo clima tutt’altro che sereno, gli unici a cui possiamo aggrapparci sono coloro che nel mezzo della rivoluzione sono nati. I nostri figli. Nipoti. I nuovi. Nuovissimi. Saranno loro a vedere gli esiti di quello che i loro genitori, nonni, hanno principiato. E a vederli da vicino, senza pregiudizi nauseanti. Saranno i protagonisti di un mondo nuovo.

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