- Il Natale è una cosa seria. O da ridere. Un evento che segna l’inizio di un tempo nuovo, un fatto storico, l’irruzione di Dio nella vita del mondo, attraverso suo Figlio. Per chi crede.
- Per chi non crede, invece, è l’obbedienza a tradizioni sempre più insopportabili, a surplus calorici che eviteremmo volentieri, il diritto-dovere del dono da cercare, e ricevere, una frenesia da fine del mondo, il tutto ancora più accelerato dalle risacche di pandemia.
- In questo clima tutt’altro che sereno, gli unici a cui possiamo aggrapparci sono coloro che nel mezzo della rivoluzione sono nati. I nostri figli. Nipoti. I nuovi. Nuovissimi. Saranno loro a vedere gli esiti di quello che i loro genitori, nonni, hanno principiato. E a vederli da vicino, senza pregiudizi nauseanti. Saranno i protagonisti di un mondo nuovo.
Il Natale è il bivio fra speranza e disperazione nel futuro
23 dicembre 2021 • 21:12