- Grazie all’influenza dell’Eni su media e politica, la conferma sicura dell’ad Claudio Descalzi non ha animato grandi dibattiti.
- Anche se ci sarebbero molte ragioni per congedarlo dopo ben tre mandati.
- Nei nove anni del suo mandato Descalzi e l’Eni sono sempre stati capaci di schierare l’Italia in linea con l’interesse aziendale, a prescindere dall’interesse nazionale.
Durante la stagione delle nomine, per un giornale è meglio parlare bene di tutti: elogiare il futuro nominato può essere la premessa per un po’ di pubblicità, infierire sul probabile sconfitto può portare a tagli di inserzioni o cause legali casomai dovesse resistere. Questo discorso vale a maggior ragione per l’Eni, società con un budget pubblicitario virtualmente illimitato e con la querela facile. Dunque, la conferma sicura dell’ad Claudio Descalzi non ha animato grandi dibattiti. Anche



