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Non basta bocciare la patrimoniale per dimenticare il dramma delle disuguaglianze

Negli ultimi vent’anni, la forbice tra ricchi e poveri si è sempre più allargata perché la quota del 10 percento più ricco è cresciuta del 7,6 percento mentre la “ricchezza” posseduta dalla metà più povera degli italiani è diminuita ben del 36,6 percento

  • Negli ultimi vent’anni, la forbice tra ricchi e poveri si è sempre più allargata perché la quota del 10 percento più ricco è cresciuta del 7,6 percento mentre la “ricchezza” posseduta dalla metà più povera degli italiani è diminuita ben del 36,6 percento.
  • I ricchi sono i figli dei ricchi, e i poveri son figli dei poveri. L’“ascensore sociale” è  bloccato da decenni, gli stipendi si sono invece mossi, ma verso il basso e soprattutto per i giovani.
  • Eppure, se qualcuno prova a mettere in discussione queste clamorose ingiustizie, anche se solo per dare un senso di solidarietà tra conterranei in un momento di estrema difficoltà, viene preso a male parole e tacciato di bolscevismo.

Bocciata senza pietà, sia dal governo che dall’opposizione, la proposta di mini-patrimoniale proposta da alcuni parlamentari del Pd e di Leu. L’emendamento è stato bocciato per mancanza di coperture, motivazione che è ai proponenti è sembrata quasi una provocazione. La sola idea è stata giudicata un affronto («Una rapina nei conti corrente degli italiani», ha detto l’opposizione; è solo la pensata di qualche singolo deputato, si è smarcata la maggioranza) a fronte di una situazione economica, qu

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