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Non possiamo fidarci dei sondaggi sul partito di Conte

  • Se le elezioni saranno giocate con un sistema elettorale almeno parzialmente maggioritario come quello in vigore, ci sono almeno tre altri fattori da considerare
  • Che fine fanno i voti oggi accreditati ai nanopartiti, tutti destinati a scomparire se andassero ciascuno per conto proprio; quanti punti percentuali aggiuntivi recupera tra gli indecisi o sposta una lista Conte; quale delle due principali coalizioni “vince più seggi con meno voti”.
  • L’esito non è così scontato come potrebbe apparrire dai sondaggi che leggiamo in questa fase. 

Alla fine del giro di poker avviato da Matteo Renzi, il clima si è incattivito ma siamo tornati sostanzialmente all’equilibrio iniziale, con Italia viva pronta a mettere sotto stress il governo in tutti i casi in cui intravede lacune o contraddizioni. Lo farà, ad esempio, sui provvedimenti del ministro della Giustizia che intaccano il principio della prescrizione. Lo avrebbero fatto anche se le ministre Bellanova e Bonetti fossero rimaste al loro posto. Nel frattempo, oltre ad aver perso du

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