- Doveva essere approvato entro luglio. Vede la luce ora, dopo una serrata negoziazione con i partiti, il disegno di legge per la concorrenza.
- Che i balneari riescano a farla franca per l’ennesima volta, c’era da aspettarselo. Nonostante l’evidente contrasto con la direttiva Bolkenstein, resta ancora in piedi la proroga delle concessioni al 2033.
- Se la questione dei balneari è ormai sotto gli occhi di tutti, lo schema di disegno di legge sulla concorrenza presenta, sull’economia del mare, un’altra novità di cui non si è parlato molto, ma che tocca invece uno dei punti nevralgici per il futuro del sistema portuale italiano.
Doveva essere approvato entro luglio. Vede la luce ora, dopo una serrata negoziazione con i partiti, il disegno di legge per la concorrenza. Tra gli impegni che il governo italiano è chiamato a rispettare nel quadro del Next generation Eu, viene considerato tra le riforme indispensabili per modernizzare il paese. Che i balneari riescano a farla franca per l’ennesima volta, c’era da aspettarselo. Nonostante l’evidente contrasto con la direttiva Bolkenstein, resta ancora in piedi la proroga del



