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Troppo spesso i principali partiti italiani – di destra e sinistra, populisti e liberali – antepongono all’interesse generale gli interessi particolari più disparati.
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Il voto col quale le destre, replicando il precedente del governo Renzi, hanno rialzato il limite all’uso del contante è un esempio chiarissimo; e grave, perché indebolisce la credibilità delle grandi riforme del Pnrr.
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Questa convergenza nell’ignorare l’interesse generale, al riparo di proclami di destra o di sinistra, liberali o populisti, difficilmente cesserà se la pressione dal basso, ignorando quelle differenze superficiali, non salirà.
Destra e sinistra, liberali e populisti: questi, si dice, sono gli assi sui quali i partiti si dividono in Italia. Un caso recentissimo induce piuttosto a chiedersi se essi perseguano l’interesse generale. Il governo di Mario Monti abbassò il limite all’uso del contante a mille euro. Il governo di Matteo Renzi lo triplicò. Il governo Draghi lo ha ridotto a 2mila euro, e da gennaio a mille. Ma il 17 febbraio Lega, Forza Italia e FdI hanno unito i propri voti per rialzarlo a 2mila. Le giustif



