l’editoriale

Pd, partito indispensabile. Sabotarlo è un errore

Elly Schlein
Elly Schlein

Nel contesto italiano forse un po’ di più che in altri contesti occidentali multipartitici, il ruolo che il partito può svolgere e al quale, spesso, adempie, è doppiamente cruciale. Con la sua presenza attiva e convinta l’opposizione acquisisce maggior peso, visibilità, efficacia. Senza il suo contributo, non è minimamente concepibile/immaginabile che si affermi ed esista una qualsiasi alternativa politico-elettorale praticabile al governo Giorgia Meloni

Per lo spazio che occupa, per le politiche che propone, per il ruolo che può svolgere, il Pd è un partito indispensabile. Questa sua indispensabilità, unita alle incertezze, alle contraddizioni e agli errori dei suoi dirigenti lo rende particolarmente e giustamente esposto alle critiche. Facendo tesoro di queste critiche, filtrandole e selezionandone il meglio, i suoi gruppi (proprio così, al plurale) dirigenti sono riusciti a far crescere il partito oltre il 20 per cento o poco più degli attual

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