In questo contesto così difficile, nel quale l’inflazione è il termometro delle nostre sfide, prima il Covid e ora la guerra, questo annuncio è l’ultimo che avremmo voluto darvi: da lunedì 11 aprile il prezzo di Domani in edicola sale da 1,20 euro a 1,50 euro.

Potrei usare il solito argomento, che il lavoro quotidiano di un’intera redazione, di un’azienda e di una numerosa squadra di collaboratori, costa circa come un cappuccino al bar. Ma per tanti anni sono stato un frequentatore di edicole soltanto da cliente, so che anche queste variazioni di poche decine di centesimi possono avere un impatto su chi sceglie di destinare una parte del suo reddito (piccolo o grande che sia) a consumi culturali. E allora vorrei spiegarvi le cause e il contesto in cui avviene questa decisione.

Le cause sono abbastanza ovvie: l’aumento del costo dell’energia colpisce prima le industri energivore, come le cartiere, e poi si riversa sul prodotto finito quando scadono gli accordi che bloccano i prezzi.

E’ quello che è successo a noi  con Domani: prima le cartiere ci hanno annunciato che non producevano più la nostra amata carta da 52 grammi (più redditizio fare i pacchi per Amazon) e poi che il prezzo di quella da 42, che usiamo ora, saliva tra il 70 e l’80 per cento.

Non abbiamo altra scelta che chiedere ai nostri lettori di condividere con noi questo costo aggiuntivo, perché crediamo nell’importanza di esserci in edicola, anche se nonostante l’eroica resistenza dei nostri amici edicolanti la carta è ormai una provincia dell’impero dell’informazione digitale.

Con la nostra comunità di lettori abbiamo fatto fin dall’inizio patti chiari, che voglio mantenere: a dimostrazione del fatto che non ci approfittiamo di voi, i prezzi degli abbonamenti digitali rimarranno invariati, e in edicola troverete tante nuove iniziative che – speriamo – consolideranno il rapporto tra noi che Domani lo scriviamo e voi che lo leggete.

Insomma, a fronte di un piccolo aumento di prezzo, noi ci impegniamo a metterci tutta l’energia possibile per farvi trovare sempre qualcosa di nuovo che aumenti l’offerta quotidiana.

Nelle scorse settimane avete già avuto modo di apprezzare Scenari, la pubblicazione di geopolitica che abbiamo lanciato con Dario Fabbri e che, visto il successo, cercheremo di farvi trovare in edicola ogni venerdì, almeno fino a quando la guerra lo renderà necessario (la periodicità originaria era mensile). Di guerra e non solo parliamo tutti i giorni nel podcast Appunti, 15 minuti di approfondimento con le firme del giornale.

Una volta al mese, poi, c’è lo speciale fumetti a cura di Michela “Sonno” Rossi (lo trovate ancora in edicola a 1,50 euro più il prezzo di Domani), che ha appena vinto il premio “nuovi talenti” a Romics 2022.

Con il nostro editor delle pagine culturali, Beppe Cottafavi, stiamo lavorando a un nuovo allegato di racconti e cultura che vi sveleremo al Salone del libro di Torino, a maggio.

Giorgio Meletti ha curato tre ambiziosi progetti di inchieste da costruire e finanziare insieme ai lettori che presenteremo in settimana, mentre altri progetti vedranno la luce a ridosso dell’estate. E altri ancora in autunno.

Sappiamo che sono mesi difficili, tutti ci facciamo i conti in tasca con più attenzione di prima, e ogni aumento di prezzo va nella direzione sgradita.

Poiché Domani è un progetto tanto nostro quanto vostro, considerate questo sacrificio un modo per rendere possibile il nostro tentativo di consolidare e sviluppare quanto abbiamo costruito in questo primo anno e mezzo.

Se restate con noi, non ve ne pentirete. E fateci sapere cosa pensate di queste nostre iniziative scrivendo a lettori@editorialedomani.it

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