Nel 2006, la Francia e i Paesi Bassi, bocciarono il progetto di Costituzione  europea concluso a Roma nel 2004. Così, la carta rimase lettera morta e venne sostituita dal trattato di Lisbona del 2006, entrato in funzione il 1 dicembre 2009. 

Ma ora sono proprio i francesi a parlare di Stati Uniti d’Europa.  Nell’ottobre 2021, nella prefazione del libro Souvraineté et Solidarité: un défi Européen, Emmanuel Macron poneva l’accento sulla necessità di arrivare ad una sovranità europea attraverso la coesione, citando una forza armata comune di terra mare e cielo.

Rispetto al 2006 lo scenario europeo e mondiale é cambiato, soprattutto dopo la guerra in Ucraina: la Francia rappresenta la guida politica dell’Unione, come la Germania quella economica.

In futuro ci saranno due grandi potenze: Cina e Stati Uniti. Il futuro della Russia è molto incerto, almeno finché durerà la direzione di Putin. In questo quadro l’Unione europea deve consolidarsi in uno stato simile agli Stati Uniti d’America, pena l’irrilevanza.

L’esempio degli Stati Uniti d’America

Gli stati federati degli Stati Uniti d'America sono le entità politiche e amministrative la cui unione forma gli Stati Uniti d'America. Sono cinquanta entità subnazionali federali che, insieme con il Distretto di Columbia, compongono la federazione.

La Costituzione degli Stati Uniti d'America prevede un bilanciamento di potere tra i due livelli di governo, quello federale e quello statale. Ratificando la Costituzione ogni stato trasferisce al governo centrale una parte della sovranità e dei suoi poteri, accetta di condividerne alcuni e ne conserva altri, in genere quelli che riguardano l'educazione, la salute, i trasporti e le infrastrutture.  

Si tratta di valutare se il sistema americano può adattarsi all’Unione Europea dove, peraltro, è già avvenuto il  trasferimento di una parte della sovranità di ogni singolo stato membro agli organi dell’Unione.

Lo stato federale europeo e il suo ruolo

Con la costituzione di uno stato federale l’Ue non sarebbe più una Comunità tra gli Stati europei, ossia una organizzazione interstatuale, di tipo sovranazionale con personalità giuridica e capacità di rappresentanza internazionale, ma uno stato come la repubblica italiana o la repubblica francese.

Come tale, potrebbe essere membro delle Nazioni Unite e delle sue organizzazioni, come Wto o Icao, dove ora partecipa come uditore, mentre siedono come membri effettivi singoli stati europei come Francia, Italia, Germania, Paesi Bassi ecc.

Il ministro degli Esteri sarebbe al vertice di un corpo diplomatico e delle ambasciate che sostituirebbero gli attuali uffici di rappresentanza dotati di modesti poteri.

La realizzazione di una difesa europea con un unico esercito di terra, mare e cielo porterebbe maggiore efficienza e un risparmio nelle spese militari degli attuali paesi membri dell’Ue. 

Si potrebbe finalmente avere una politica fiscale comune con l’eliminazione dei paradisi fiscali di Lussemburgo, Monaco-Montecarlo, Paesi Bassi, Irlanda, Andorra, Lichtenstein e San Marino. Infine, una gestione dell’economia e della finanza europea renderebbe gli Stati Uniti d’Europa il paese più forte al mondo, in grado di competere con Usa e Cina.

La necessità di arrivare agli Stati Uniti d’Europa è stata resa evidente anche dalla risposta dell’Ue alla crisi ucraina, compresa la crisi energetica.  Una risposta che doveva essere più forte e decisa anche sul piano diplomatico e che invece mostrava una debolezza dovuta alla difesa di interessi nazionali e visioni politiche diverse.

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