Il premier Mario Draghi ha annunciato la riapertura di una parte dell’economia e della vita sociale: siamo tutti stanchi di confinamento domestico e coprifuoco. Un «rischio calcolato», dice. Ma qual è il calcolo? Quello politico è ovvio. Soltanto annunciando una graduale riapertura Draghi poteva togliere il principale argomento polemico alla Lega, che pare essere di governo con Giancarlo Giorgetti e di opposizione con Matteo Salvini. Qual è invece il calcolo sanitario?

L’arrivo di un grande numero di dosi di vaccino permetterà di ridurre il numero di persone infettabili. Con meno bersagli aggredibili, la pandemia regredisce. Ma aprire ristoranti, bar, scuole e financo piscine aumenta la probabilità di incontrare una persona infetta e di infettarsi, dunque questa scelta opera nella direzione opposta.

La scommessa di Draghi funziona se l’effetto netto delle due misure sulla probabilità che una persona sana ma infettabile ne incontri una infetta e si ammali è negativo. Già così pare un bell’azzardo, ma ci sono due dettagli che rendono questo ragionamento pericoloso.

Primo: il numero di vaccinati aumenta in modo lineare, quello degli infetti cresce in modo esponenziale. Il fatto che ci siano 1.000 vaccinati oggi non aumenta la probabilità che domani ci saranno più vaccinati (il numero dipende solo da dosi disponibili e logistica), mentre il fatto che ieri ci siano stati 1.000 infetti implica che domani ci saranno mille infetti moltiplicati per la velocità di espansione dell’epidemia. Se la velocità è 2 e ogni infetto ne contagia due, ci saranno dunque 2.000 infetti. Il vaccino non contagia, il virus sì. Secondo pericolo: la probabilità dei sani di infettarsi dipende sia dalle scelte che faranno loro che da quelle che faranno gli infetti, specie se asintomatici. Cioè da quanta prudenza i due gruppi useranno (mascherine, distanziamento, ecc.).

Messaggi troppo rassicuranti dalla politica, tipo che il rischio è stato calcolato e che ormai siamo fuori dal tunnel, possono trasmettere un senso di sicurezza che spinge a comportarsi in modi molto diversi da quelli attuali. Con l’effetto che il contagio si diffonderà più del previsto e il calcolo del rischio si rivelerà sbagliato. E di calcoli sbagliati sono pieni i cimiteri del Covid.

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