- Non viviamo più in un mondo monocolore: oggi ogni minoranza ha la possibilità di esprimersi e l’opportunità di rivendicare un riconoscimento sociale.
- Con i social network, l’epoca della libertà di espressione assoluta e irresponsabile volge al termine.
- Ora bisogna evitare che la sete di giustizia alimenti una guerra permanente di tutti contro tutti.
A chi si rammarica che “non si può più dire nulla” bisogna segnalare che non viviamo più in un mondo monocolore, ammesso che sia mai esistito: oggi finalmente ogni minoranza ha la possibilità di esprimersi e l’opportunità di rivendicare un riconoscimento sociale. A sfibrare il dibattito pubblico è semmai la negoziazione permanente sui nuovi codici morali e linguistici che devono reggere la società. Il problema è che viviamo ormai in una condizione di eccitazione permanente determinata dall’a



