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Movimento di principi, partito di compromessi. La sfida di Schlein

LaPresse
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  • La sorpresa della vittoria di Schlein ci deve far interrogare su come è stata valutata e su come le categorie tradizionali sono divenute ormai incapaci di catturare la realtà.
  • Chiamare pragmatico Bonaccini ha nascosto un’attitudine compromissoria, mentre chiamare identitaria e movimentista Schlein non ha colto il bisogno di coerenza verso i principi a cui il PD in teoria si richiamava
  • L’essere chiari verso i principi definitori non è necessariamente un vezzo minoritario, mentre l’attitudine al compromesso ha indebolito la capacità negoziale del PD 

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