- Una proposta di legge vieta l’uso di denominazioni riferite alla carne per indicare alimenti a base vegetale. L’intento pare essere quello di non indurre il consumatore in errore circa le proprietà nutrizionali
- Tuttavia, dalla relazione illustrativa si comprende che il vero scopo è quello di tutelare i prodotti a base di carne dalla concorrenza di cibi alternativi derivanti dai vegetali
- Il disegno di legge va in senso opposto a quanto deciso in sede Ue, dove è stata bocciata la proposta di qualificare come «bistecca, salsiccia, scaloppina e hamburger» esclusivamente la carne, vietando tali denominazioni per i prodotti a base vegetale
Nelle scorse settimane, alcuni parlamentari della Lega hanno presentato una proposta di legge che vieta l’uso di denominazioni riferite a carne e a prodotti a base di carne per indicare prodotti che sono a base vegetale. La relazione di accompagnamento al disegno di legge menziona espressioni quali «bresaola di seitan», «bistecca di tofu» o «prosciutto veg». Il fine del divieto parrebbe essere quello di evitare che tali denominazioni possano trarre il consumatore «in errore circa le caratter



