contesa pugliese

Il caso Decaro e il Pd di Schlein: due lezioni per i democratici

La segretaria sembra aver vinto la sua scommessa «testardamente unitaria» nelle regioni che andranno al voto. Sulla Puglia aleggiano ancora dei fantasmi, ma l’intera vicenda mette in evidenza, da un lato, che ciò che difetta è la mediazione politica e programmatica in capo ai partiti, dall’altro che al Pd si fonda su una strutturale schizofrenia tra uno statuto di chiara marca leaderista e una “costituzione materiale” che, sul territorio, specie al sud, è imperniata su “feudatari” che alle regole di partito si sottraggono

A consuntivo, va dato atto a Elly Schlein di essere riuscita a fare l’en plein della sua scommessa unitaria in tutte e sette le regioni che vanno al voto. Ma che fatica e a che prezzo. Salvo clamorosi colpi di coda, da ultimo, sembra che la situazione si sia sbloccata anche in Puglia. Ma è facile prevedere che non tutto sia d’improvviso risolto. Merita dunque interrogarsi sulle radici di una contesa che si è trascinata per troppo tempo. Con i tre noti protagonisti: Antonio Decaro, Michele Emil

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