- La radiografia della “crisi dei partiti” si mostra nitida ai cultori della materia televisiva seguendo in streaming le audizioni tra i vertici Rai e la commissione di Vigilanza.
- Di tanto in tanto echeggia in quell’aula l’affermazione che il parlamento sia l’“editore” della Rai, anche se non c’è nessuna legge che lo scriva.
- Ma anche prendendo per buona una tale autoaffermazione, si tratta di capire se il parlamento sia editore tiranno o di garanzia.
La radiografia della “crisi dei partiti” si mostra nitida ai cultori della materia televisiva seguendo in streaming le audizioni tra i vertici Rai e la commissione di Indirizzo e vigilanza istituita nel 1975 quando la lottizzazione degli incarichi è stata allargata dall’area di governo all’intero parlamento. I lavori non sono tornei di filosofia dei media, ma si svolgono pancia a terra, prendendo ognuno le parti della sua fazione radicata nell’azienda e sbandierando le irritazioni di questa o



