Se una parte consistente della popolazione italiana è insoddisfatta dell’operato del potere giudiziario e una fazione politica propone una riforma e l’altra non propone nulla, aumentano le probabilità che questa riforma in futuro veda la luce. È il “paradosso di Tocqueville”, applicato alla magistratura
L’accelerazione verso l’approvazione finale della riforma costituzionale della giustizia scoperchia un vaso di Pandora per tutta la politica italiana. La riforma della giustizia, che va avanti più spedita rispetto al premierato e che è potenzialmente più incisiva della scatola vuota dell’autonomia regionale, mostra che nel centrodestra una reale unità di intenti sulle riforme istituzionali c’è soltanto in questo ambito. Ciò non soltanto perché tutti i partiti della coalizione, dall’era Berluscon



