l’analisi

Da Montesquieu a Nordio, la riforma della giustizia dimentica la divisione dei poteri

Merita una qualche riflessione il particolare profilo del sorteggio dei componenti dei due Csm “separati” previsti per i pm e i giudici. Perché questa innovazione costituirebbe un vulnus rilevante per l’equilibrio istituzionale

La separazione dei poteri, concetto che si basa sull’idea che le principali funzioni dello stato – legislativa, esecutiva e giudiziaria – debbano essere attribuite a organi distinti, ciascuno dotato di autonomia e indipendenza rispetto agli altri («il potere arresta il potere»), nel corso del tempo, è stata adottata e adattata in diverse forme nei vari ordinamenti giuridici, In Italia, la Costituzione del 1948 ha articolato le funzioni dello stato tra il parlamento, il governo e, tramite un sist

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