la malafede

Manuale per rispondere alla domanda più insidiosa: «Come stai?»

  • Dopo due anni di pandemia, una crisi economica, e una guerra mondiale con rischio nucleare, forse sarebbe stato il caso di eliminare per sempre questa domanda dal vocabolario comune.
  • Invece l’innocua frase interrogativa continua a farsi strada, come sempre, all’inizio di ogni dialogo. E noi non sappiamo più come rispondere.

  • Evitarlo, tacere, rimanere vaghi. Qualche consiglio su come comportarsi.

Prima era un modo di dire del tutto innocuo. Una formula facile, educata, funzionale, per aprire una conversazione. La facevamo seguire subito dopo un «ciao», o un «buongiorno», e prevedeva una risposta altrettanto rapida e ipocrita, adatta alle buone maniere.  Ora invece il «come stai?» è diventato un incubo sotto forma di domanda, un inceppo diplomatico imbarazzante dal quale non si sa più come venirne fuori.  Eppure l’innocua frase interrogativa continua a farsi strada, come sempre, all’

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE