Il riconoscimento al vicepremier e ministro dei Trasporti come “amico dell’anno di Israele” ha lasciato sgomenti molti ebrei italiani, considerate le tante ombre del leader leghista: dai suoi toni razzisti, alle relazioni con ambienti neofascisti
Spettabile ambasciatore Peled, scrivo questo articolo in forma di lettera perché vorrei indirizzarlo direttamente a Lei, a cui mi rivolgo da ebreo italiano, con parenti e amici in Israele, paese di cui difendo strenuamente il diritto all’esistenza come stato ebraico, ben sapendo che in molti, anche alle nostre latitudini occidentali, preferirebbero vederlo sostituire con altre formule. Rabbia, imbarazzo, vergogna, questo molti di noi hanno provato alla notizia del premio come amico dell’anno di



