- L’Istat ha la facoltà di «imporre» criteri statistici che devono affiancarsi ai fini amministrativi e interni. Perché non sono stati dati all’Istat poteri di demandare alle Asl una raccolta di dati circa il contagio con informazioni aggiuntive?
- Le Asl comunicano se i contagiati rilevati dai tamponi vengono lasciati a casa o ricoverati in una qualche struttura ospedaliera. Ma qualche informazione in più sarebbe utile e non costerebbe molto.
- Non sappiamo quasi nulla di chi sono coloro che vengono contagiati. Ne conosciamo l’età, il genere, il comune di residenza, ma non la loro professione, il loro luogo di lavoro, il loro status familiare e sociale.
delle molte informazioni che sono disponibili sull’andamento della pandemia, non tutte sono utili e molte che invece lo sarebbero non vengo raccolte. Il problema non è solo nei criteri che si sono dati l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e il ministero della Salute. Il problema è che in Italia manca una “cultura statistica” e quella un Paese non se la può dare in poco tempo. Soprattutto, è mancata la fantasia di ricorrere alla statistica in modo utile. Non perché manchino gli esperti – ne abbia


