L'esito del voto referendario e la manifestazione del 7 giugno su Gaza restituiscono uno scenario inedito rispetto al recente passato. Con soggetti sociali più deboli, l'alternativa alla destra non arriverà dai papi stranieri o dai tecnici, ma dai partiti e dalle loro leadership, nonostante l'astensionismo. Per la segretaria del Pd è una opportunità e una responsabilità. Tocca al partito essere lo strumento che risponde alla desertificazione democratica del Paese
Il dibattito cominciato su Domani dalla lettera a Elly Schlein di Carlo Trigilia e Nadia Urbinati il 19 giugno è un'occasione da non sciupare, ha scritto qui Gianni Cuperlo, ma ad aprirlo nei fatti è stato il documento della Cgil sui referendum dell'8-9 giugno: una sconfitta colpa dell'astensionismo, della poca informazione, ma anche della «politicizzazione che ha oscurato il merito dei quesiti». Colpa della politica, quindi, e di chi ha trasformato il voto in un tentato avviso di sfratto per Gi



