Ciò che si sta configurando è una politica europea difensiva, concentrata sull’adattamento a una condizione permanente di emergenza. Non siamo più nella stagione delle grandi riforme, welfariste o liberiste che fossero, né in quella della costruzione progressiva di un ordine sociale nuovo. Ci muoviamo piuttosto dentro un tempo sospeso, in cui la finalità stessa del governo si riduce a preservare la stabilità minimizzando rischi e vulnerabilità
Un nuovo paradigma politico europeo è oramai sempre più visibile, un paradigma dove la categoria stessa della sicurezza diventa la chiave interpretativa e la cornice operativa delle scelte di governo. Non si tratta soltanto di una emergenza temporanea, ma di un vero e proprio spostamento strutturale: ogni politica – economica, industriale, sociale – viene misurata e limitata dall’ombrello della sicurezza. Il lessico stesso della politica è mutato: non più emancipazione, libertà, integrazione ben



