Nel caso emblematico di un sindacalista assolto dopo aver molestato una lavoratrice, perché secondo i giudici la donna non aveva reagito «in modo adeguato», la Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale: annullando l’assoluzione ha affermato che he la violenza non si misura sulla base della reazione della vittima, ma sulla compressione della sua autodeterminazione
Con una sentenza, a seguito di ricorso della Procura generale di Milano e della parte civile – assistita dall’avvocata Teresa Manente, responsabile dell’ufficio legale dell’associazione Differenza Donna – la Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione pronunciata nei confronti di un uomo imputato per violenza sessuale, rinviando il caso a una nuova sezione della Corte d’Appello di Milano. Il caso è emblematico: una lavoratrice, una hostess, si era rivolta a un rappresentante sindacale per ott



