- Finisce per sempre, almeno si spera, l'epoca d'oro dei beni confiscati alle mafie, patrimoni gestiti come un affare di famiglia dalla Saguto e da un ristrettissimo gruppo di amministratori giudiziari diventati ricchissimi in pochi anni.
- Denaro che passava di mano in mano e di valigia in valigia, floride attività mandate in malora, una corte dei miracoli (parenti di magistrati, parenti di consulenti, parenti di commercialisti) che ne hanno abbondantemente approfittato senza che nessuno per molto tempo muovesse un dito.
- L’inchiesta sulla Saguto parallela a quella su Montante. Indagini su mondi che si sentivano intoccabili grazie a complicità diffuse fra Palermo e Roma.
Silvana Saguto, la zarina di Palermo precipita per sempre in un pozzo nero
20 luglio 2022 • 17:50Aggiornato, 20 luglio 2022 • 17:51