Quale sanità vuol dire quale società. La questione non è tecnica, ma strategica e politica. Dentro o fuori dal neoliberismo? Per il welfare o per la guerra? È tempo di dirlo con parole semplici, comprensibili a tutti. E a chi ha smesso di votare
La sanità pubblica è gravemente malata. Poche speranze di salvarla. Condizione necessaria – ma non sufficiente – è che anche le forze politiche vi si impegnino con determinazione. Il quadro è quello di un malato gravissimo, circondato da “medici improvvisati”, più dannosi che utili. Controllano i sintomi: la tachipirina, l’ossigeno, i tamponi “innovativi” – case della salute e ospedali di prossimità – per ferite profonde (in dieci anni, chiusi 372 pronto soccorso, 111 ospedali minori, 37.000 pos



