- Le aziende del settore difendono la loro posizione, dicendo che sono in perdita e che stanno offrendo agli utenti un ottimo servizio ad un prezzo molto conveniente. Ma al dibattito in corso manca un elemento molto importante, ed è proprio quello del prezzo a cui servizio di consegna viene erogato.
- Di fatto questo prezzo è una sovvenzione al consumatore che viene permessa da due elementi: il basso costo del lavoro e l'elevata valutazione delle aziende che sono premiate, nel loro valore, sul loro tasso di crescita, nella speranza che prima o poi potranno diventare profittevoli.
- Siamo quindi nella assurda situazione che consumatori e investitori si stanno avvantaggiando sulla pelle dei lavoratori.
Il dibattito sul trattamento dei lavoratori della Gig Economy si sta facendo caldo in tutto il mondo e riguarda il trattamento remunerativo e l'inquadramento lavorativo di tutti i lavoratori che operano nel mondo delle consegne a domicilio e più in generale dei servizi on demand come Uber. L'Italia, come ha fatto notare l'Economist, è uno i campi di battaglia importanti su questo tema, a causa delle recenti pronunce di tribunali italiani in favore dell'obbligo di riconoscere questi lavorator



