- La Fed ha aumentato i tassi a breve dello 0.25 per cento, come previsto prima della guerra ucraina.
- La decisione assume un rilievo anche perché presa mentre la guerra ucraina colpisce l’economia. Infatti, se da un lato la guerra aumenta ancor più l’inflazione, per il costo delle materie prime e l’interruzione di varie produzioni, dall’altro l’incertezza e il disordine bellici contengono consumi e investimenti e quindi riducono la domanda aggregata e frenano il Pil.
- C’è chi ritiene che crescere bene e con continuità e, insieme, portare un’inflazione prossima al 7 per cento annuo, abbastanza radicata nelle aspettative degli operatori, verso l’obiettivo del 2 per cento, sia un miracolo impossibile.
Tra guerra e inflazione, il pericolo maggiore per le banche centrali è l’incertezza
17 marzo 2022 • 18:57