Se le concrete motivazioni del nuovo “travel ban” imposto dal tycoon sono opache e le giustificazioni poco credibili, la sua simbologia e i suoi obiettivi appaiono al contrario trasparenti: si colpiscono deliberatamente paesi “altri” in termini razziali o religiosi
Era atteso, questo nuovo “travel ban” di Donald Trump che proibisce l’ingresso negli Usa a cittadini di dodici paesi, per lo più africani e mediorientali, ma che include ora anche Haiti. Un divieto più ampio e meno selettivo di quello – controverso e subito contestato – che aprì la prima esperienza presidenziale di Trump nel 2017 e che s’indirizzava solo a paesi a maggioranza musulmana. Tra di essi vi erano Siria e Iraq, che oggi non sono invece inclusi. Le motivazioni della scelta dei dodici no



