- L’Ucraina non è il paese dei balocchi. Ha tanti difetti, uno dei più evidenti è la corruzione. Nel conflitto non c’è alcuna nazione da beatificare, ma una da condannare senza dubbio: quella dell’invasore.
- Il coro delle manifestazioni pacifiste dovrebbe avere un unico destinatario: Vladimir Putin, le cui azioni hanno però finora dimostrato una noncuranza della voce popolare. Nemmeno un fiume di persone servirebbe a convincerlo a ritirare le truppe.
- Le manifestazioni pacifiste sembrano promuovere un’idea di pace a qualunque costo, anche se il prezzo da pagare è cedere l’Ucraina, intera o a pezzi. Sogno la pace e vorrei tornare a Kherson, ma non parteciperò alle manifestazioni pacifiste, non servirebbe a fermare Mosca.
L’ultima volta in cui sono stata in Ucraina, qualche anno fa, i miei nonni erano venuti a prendermi in macchina a Odessa. Sulla strada, piena di buche, verso Kherson ci avevano fermato a un posto di blocco. Mio nonno aveva presentato la patente, dentro c’erano delle banconote. I poliziotti hanno preso il documento e glielo hanno restituito senza i soldi. Poi ci hanno permesso di proseguire il viaggio. Ho chiesto a mio nonno perché li avesse pagati. Mi ha risposto: «Bisogna fare così, altrimenti



