La tradizione democratica dovrebbe difendere la classica tripartizione dei poteri. Le modifiche della Costituzione sulla magistratura sono la spia di un potere che non sopporta critiche, controlli e poteri indipendenti, che spinge verso l’autocrazia. L’Associazione nazionale magistrati ha costituito il suo comitato per il No nel referendum. Al suo fianco occorre costruirne un altro con le rappresentanze della società e con le migliori energie intellettuali
Il governo ha accelerato l’approvazione delle modifiche della Costituzione che mettono in discussione l’indipendenza della magistratura. Dopo la Camera toccherà al Senato l’approvazione in seconda lettura. Potrà bloccarne l’entrata in vigore solo il referendum costituzionale che ci sarà nella prossima primavera perché l’approvazione non ha raggiunto i due terzi dei parlamentari. La destra è convinta di farcela, ma per riuscirci deve alzare i toni dello scontro politico per convincere settori di



