L’avanzare dell’intelligenza artificiale ha aperto una nuova frontiera: quella delle chatbot terapeutiche. Ma la relazione fra paziente e terapeuta si sviluppa attraverso molteplici canali verbali e non verbali: espressioni facciali, movimenti del corpo, tono, intonazione, ritmo e silenzi. Le chabots possono avere un ruolo complementare o come supporto temporaneo in attesa di un contatto umano. Il rischio è che siano i giovani e le fasce deboli a fruire di un aiuto gratuito e non controllato
L’avanzare dell’intelligenza artificiale ha aperto una nuova frontiera: quella delle chatbot terapeutiche. Si tratta di software che possono simulare una conversazione umana e uno scambio psicoterapeutico. Negli ultimi anni un numero sempre più ampio di persone si rivolge all’intelligenza artificiale per avere un supporto nei momenti di difficoltà. La ragioni alla base di questa crescita sono sostanzialmente due: la disponibilità dello strumento 24 ore al giorno e le difficoltà economiche che li



